Albino Rubeo ha più di quaranta anni - ben portati dice lui - e più di trenta li ha impegnati - buttati brontola il padre - correndo appresso ad una palla da basket. Dopo un paio d’anni passati a fare il tecnico in un’altra associazione, ha legato il suo nome alla crescita del movimento cestistico dell’Acilia Red Foxes, associazione polisportiva dilettantistica di cui ricopre anche il ruolo di Presidente. Come dice lui, oltre ad esserne una delle anime è soprattutto “il primo e l’ultimo dei servitori”. Ha conseguito il brevetto federale di istruttore nazionale minibasket, ha ricevuto diversi premi e riconoscimenti dal comune di Roma per la sua opera di educatore e dirigente, ha vinto diversi campionati giovanili regionali e promozionali, un titolo europeo FICEP ma di tutto queste cose glie ne importa davvero pochissimo: il suo vero obiettivo è la crescita dei giovani del territorio attraverso l’insegnamento dello sport,  il divertimento,  l’impegno ed il rispetto. In mezzo a tutto questo giocare, nella vita di tutti i giorni ha trovato anche il modo di laurearsi in architettura, abilitarsi alla professione e di vincere prima e conseguire poi a pieni voti un master universitario e del CONI in progettazione e gestione di impianti sportivi. In questa versione, senza la solita tuta dell’Acilia addosso, ha tenuto interventi in convegni nazionali sui temi della sicurezza negli impianti sportivi, dello sport negli oratori e sull’organizzazione di eventi a carattere sportivo e sociale. 

Se avesse del tempo libero penserebbe comunque al basket o a qualche altra diavoleria legata al basket, per far divertire e crescere ancora di più i giovani reds.